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domenica 27 novembre 2016

“ LA PASSIONE DEI TEMPLARI” , il nuovo libro della medievista Simonetta Cerrini


All'articolo pubblicato seguono note critiche, esplicative ed integrative di Claudio Martinotti Doria

Il fascino dei templari nel nuovo libro dell'ovadese Simonetta Cerrini





Il volume è stato pubblicato da Mondadori. “Il libro – spiega l’autrice – è il frutto di cinque anni di ricerche. Tutto il mio lavoro parte dal presupposto di mettere questa storia sotto una luce diversa".
OVADA - Il fascino e il mistero dell’ordine dei templari da sempre è oggetto di studio e analisi scientifica. Sorto nel 1120 a custodia della Gerusalemme conquistata dai crociati, l’ordine dei cavalieri del Tempio rivoluzionò il modo di vivere la spiritualità cristiana. Incapaci però di adattarsi agli importanti cambiamenti sociali e politici della fine del Medioevo, i templari andarono incontro, all’inizio del Trecento, a una inattesa quanto drammatica fine. Per spiegare cosa spinse il re Filippo il Bello ad annientare fisicamente e spiritualmente l’intera comunità templare di Francia è uscito qualche giorno fa nelle librerie “La passione dei templari”, scritto per Mondadori dall’Ovadese Simonetta Cerrini che si occupa di storia della cultura e della spiritualità dei laici nel Medioevo.

“Il libro – spiega l’autrice – è il frutto di cinque anni di ricerche. Tutto il mio lavoro parte dal presupposto di mettere questa storia sotto una luce diversa. I templari erano un ordine religioso. Non erano, come a lungo si è pensato, rozzi e incolti, anzi diedero un contributo importante come traduttori di opere spirituali dal latino alle lingue volgari”. La ricerca storica segue il testo della bolla papale di soppressione dell’ordine, la Vox in excelso del 1312. “L’ordine – prosegue Cerrini – fu oggetto di un processo enorme, il più grande del Medioevo. In realtà fu soppresso per via amministrativa dal Papa Clemente V perché oramai era ritenuto sconveniente e fastidioso”. L’autrice è considerata una delle maggiori autorità internazionali sui templari, abbina all’attività di conferenziera quella di consigliera scientifica per eventi storico-artistici e testi teatrali. Tra il 2008 e il 2012 sono già stati pubblicati altri due saggi analoghi “La rivoluzione dei templari” e “L’apocalisse dei templari”, sempre per Mondadori, che hanno riscosso un notevole interesse e successo di vendite.
27/11/2016
Redazione - ovadese@alice.it


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Qualche cenno alle modalità di iniziale presentazione del nuovo libro sui Templari della medievista Cerrini


Di Claudio Martinotti Doria

La superficialità dell’articolo la cui lettura vi ho proposto, che contiene la breve recensione dell’ultimo libro di Simonetta Cerrini sui Templari “ LA PASSIONE DEI TEMPLARI” con sottotitolo “LA VIA CRUCIS DELL’ORDINE CAVALLERESCO PIU’ POTENTE DEL MEDIOEVO”, e che ho scelto in quanto il primo pervenutomi, non deve sorprendere, è ordinaria amministrazione, non si può pretendere che un giornalista locale conosca la Storia o ne sia interessato, ed in particolare quella dei Templari. Quello che però vorrei capire è se veramente il giornalista ha interloquito con la Cerrini, essendoci del virgolettato ed avendo affermato che l’autrice è ovadese ed essendo il giornale locale, si potrebbe desumere che lo abbia fatto veramente, ma in tal caso sarebbe imperdonabile il fatto che non gli abbia praticamente rivolto nessuna domanda pertinente al libro, delle decine che qualsiasi studioso, appassionato o anche semplice lettore avrebbe saputo rivolgere. E si è limitato ad un articoletto banale, che sembra più il frutto dell’assolvimento frettoloso di un incarico, se non un onere, quando per molti sarebbe stato un “onore”. Temo sia altamente probabile che il virgolettato non sia frutto di un’avvenuta conversazione ma di “copia ed incolla”, così come altre parti dell’articolo, come si usa fare nei media locali e non solo. E questo spiegherebbe anche gli argomenti che affronto di seguito.
Se quindi le cose stanno come temo ed ho sopra descritto, gli si può perdonare aver collocato con sicumera nel 1120 la data di nascita dei templari (“sono sorti”, egli scrive). Sia l’affermazione e sia la data sono infondate, non si sa a cosa si possa riferire come documentazione o eventi legittimanti una simile asserzione (a quel tempo non si andava dal notaio per effettuare un rogito per creare un’associazione), se non come “copia ed incolla” da qualche altro sito o recensione, a sua volta superficiale. Diciamo che i Templari “sono sorti” in quegli anni, ma sarebbe meglio specificarlo, non prendere un anno e proporlo con ostentata sicurezza, anche perché la maggioranza degli autori ne collocano la “nascita tra il 1118 ed il 1119, mentre quella ufficiale è collocabile una decina di anni dopo. 
Risultati immagini per simonetta cerrini Simonetta Cerrini in una foto recente

Si può anche perdonare (un po’ meno, per la verità) aver collocato  alla “fine del Medioevo” il riferimento all’incapacità dei Templari di adattarsi ai mutamenti storici, quando in realtà come periodo era la fine del PIENO Medioevo, Secondo l’ormai consolidata divisione storiografica adottata a livello accademico internazionale, il medioevo si divide in tre parti, dal 476 all’anno 1000 è Alto Medioevo, dal 1000 al 1300 è il Pieno Medioevo, e dal 1300 al 1492 è il Basso o Tardo Medioevo, una parte della storiografia anziché la (ri)scoperta dell’America preferisce assumere come data finale la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi Ottomani nel 1453.
Risulta più difficile capire come sia stato possibile invece riportare nel virgolettato, frasi attribuite alla Cerrini, che difficilmente potrebbe aver pronunciato essendo troppo superficiali ed approssimative, è più probabile che siano state ridotte e manipolate per motivi di sintesi, in modo inappropriato e distorcente. Ad iniziare dal definire i templari un ordine religioso, senza aggiungervi “cavalleresco”, e dediti alla traduzione di testi dal latino alle lingue volgari dell’epoca (troppo riduttivo indicare solo queste attività tra quelle intellettuali che svolgevano). Per chi si dovesse accostare a tali argomenti tramite questo articolo verrebbe fuorviato e si farebbe una ben misera opinione.
Inoltre viene ripetuto due volte, come a voler rimarcare con fierezza localistica il concetto ( o meglio l’informazione) che la Cerrini è “ovadese”, senza specificare perché, il come, non certo per nascita perché è ligure (nata a Chiavari 50 anni fa), quindi dobbiamo desumere che abita a Ovada? In tal caso sarebbe semmai ovadese d’adozione. Oppure come spesso accade ed i giornalisti ci ricamano sopra, ha solo dei parenti a Ovada, oppure ha ereditato una casa dove torna ogni tanto? Le possibilità sono parecchie e sarebbe stato preferibile si fosse puntualizzato nell’articolo stesso, anziché fare affermazioni perentorie tipicamente campanilistiche di appartenenza ai luoghi, quando sarebbe legittimo dubitarne, soprattutto per la Cerrini, che con la sua attività è sempre in giro per l’Italia (e non solo) per conferenze, consulenze, e ricerche.
Ma perdoniamo anche questo anacronistico ed irritante campanilismo, come se la località avesse qualche merito se “ospita” occasionalmente qualche personaggio di successo (in questo caso quantomeno nel ramo intellettuale, ma si vantano anche quando sono personaggi di successo in campi patetici come quello televisivo demenziale). 
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Quello che invece suscita perplessità è la copertina del nuovo libro della Cerrini, che riporta un dipinto in cui sono raffigurati quattro personaggi legati a dei pali circondati da fascine, a simboleggiare il rogo cui saranno destinati, peccato però che non indossino indumenti templari ma Ospitalieri (che in seguito assumeranno il nome di Cavalieri di Rodi e di Malta). Sull’iconografia della copertina si che si sarebbero dovuto porre delle domande, invece è passata sotto silenzio.
Purtroppo è il sistema informativo che ci circonda che produce pressoché una totale superficialità di approccio e non informa per nulla quando non disinforma. E non avendo l’opportunità di disporre di approcci diretti con gli autori, non rimane che attendere gli sviluppi, per saperne di più e chiarire i legittimi dubbi e perplessità.
Spero in particolare che l’Associazione Italia Medievale, che sta svolgendo un ottimo lavoro di divulgazione, organizzi presto una presentazione seria di questo libro, con la stessa autrice, in modo da chiarire tutti questi punti oscuri, sia sul libro che sull’”ovadesità” dell’autrice.