Nelle tante storie, che affascinano il mondo dei Templari, non potevano certo mancare le tracce del pane nell’alimentazione quotidiana.
Questi soldati, riconoscibili per la loro sopravveste bianca, su cui in seguito fu aggiunto il ricamo di una croce rossa sulla spalla assumendo infine grandi dimensioni sul torace o sulla schiena, fu uno dei primi e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medioevali. Fondato da cavalieri cristiani intorno il 1118-1119, dandosi il compito di proteggere i luoghi sacri cristiani e i pellegrini che accorrevano per visitarli, i templari avevano un vero manuale di vita che ne codificò anche l’alimentazione, regole scritte in manuali, divise in articoli da rispettare. L’articolo X stabiliva“Tre volte a settimana vi sia sufficiente di rifocillarvi di carne, a meno che non cada il giorno di Natale, di Pasqua, la festa di Santa Maria e di Tutti i Santi, perché il troppo mangiar carne guasta la salute del corpo”.
Nella dieta quotidiana dei Templari non mancavano nemmeno uova, formaggi, legumi, verdura e frutta. Il posto d’onore, nell’ alimentazione quotidiana dei Templari, spettava al pane che sempre veniva servito a tavola. La Regola, manuale di vita dei Cavalieri Templari, ne codificò anche l’alimentazione. Il pane, aveva un significato molto preciso e importante, come espresso anche nell’articolo XV : “Sebbene il premio della povertà, che è il Regno dei Cieli, si debba senza dubbio ai poveri, a voi tuttavia, ordiniamo di dare ogni giorno al vostro elemosiniere la decima parte del pane”.
Da qui, tali razioni, venivano distribuite ai bisognosi per le strade delle città.
I pasti dei Cavalieri erano consumati nel refettorio, su lunghe tavole ricoperte da tovaglie bianche, tranne il Venerdì Santo, quando in segno di umiltà, mangiavano sul nudo legno, seduti uno di fronte all’altro, ognuno con la sua scodella di corno o di legno, il calice quotidiano che era diverso da quello dei giorni di festa, un cucchiaio e un coltello.
I Cavalieri Templari mangiavano in silenzio, ascoltando una lettura sacra, niente andava sprecato e tutto doveva essere tagliato o spezzato in maniera decorosa poiché gli avanzi spesso venivano dati ai poveri, una regola che non valeva solo per il decimo del pane.