Per sostenere quest'attività di volontariato.

COME SOSTENERE LA MIA PERSEVERANTE ATTIVITA' DI VOLONTARIATO. Se avete apprezzato l’impegno e l’originalità dei miei articoli ritenendo che la mia attività divulgativa meriti un sostegno, appena avrete l’opportunità di farlo dedicate qualche minuto e qualche euro per sostenerla, tenendo presente che non ho entrate pubblicitarie e nessuno sponsor (condizione necessaria per mantenersi indipendenti) ed inoltre sono una vittima della riforma previdenziale della Fornero e la mia pensione è stata rinviata al 2024, ed è giusto che lo sappiate fin da adesso che l’importo che mi sarà erogato sarà minimo. Potrete contribuire con una donazione tramite PayPal all’account claudio@gc-colibri.com oppure a questo link: https://www.paypal.com/cgi-bin/webscr?cmd=_donations&business=Z2M2PAF4N76V6&lc=IT&item_name=Claudio%20Martinotti%20Doria&currency_code=EUR&bn=PP%2dDonationsBF%3abtn_donateCC_LG%2egif%3aNonHosted

Se non siete registrati a Paypal potete effettuare un bonifico bancario all’IBAN IT42M0303222600010000002011 (Credem, filiale di Casale Monferrato)


You can make a donation using PayPal account claudio@gc-colibri.com or at this link: https://www.paypal.com/cgi-bin/webscr?cmd=_donations&business=Z2M2PAF4N76V6&lc=IT&item_name=Claudio%20Martinotti%20Doria&currency_code=EUR&bn=PP%2dDonationsBF%3abtn_donateCC_LG%2egif%3aNonHosted



domenica 22 luglio 2012

Come si alimentavano i Templari


Ai contenuti dell'articolo sotto riprodotto aggiungo solo che i Templari erano ottimi "fattori", gestivano con tecniche ed organizzazioni all'avanguardia le loro numerose "aziende agricole", sempre insediate dove abbondava l'acqua, favorendo in tal modo anche la pescicoltura e l'irrigazione. Erano maestri anche nella viticoltura e produzione di vino (soprattutto in Francia) che esportavano in tutto il continente e nel Medio Oriente (sebbene le tecniche di trasporto e conservazione furono perfezionate solo secoli dopo, per cui durante il trasporto la qualità si alterava). Bere vino era consentito anche dalla loro Regola, dettata da Bernardo di Chiaravalle, giustificato come rimedio al freddo, per riscaldare il cuore e le membra, anche se dalle cronache dell'epoca pare se ne abusasse in parecchie occasioni. Si presume che fosse prevalentemente vino bianco, in misura minore anche rosso, sicuramente annacquato, non come nelle taverne (dove definirlo vino era un eufemismo), ma in misura minore.
Giustamente nell'articolo vengono citati come utensili da tavola il coltello ed il cucchiaio in quanto la forchetta all'apoca non era molto conosciuta, se non alla raffinata corte di Costantinopoli, e poi portata nell'XI secolo presso i veneziani da una principessa bizantina andata in sposa al doge Domenico Selvo (all'epoca si mangiava il cibo con le mani), e si suppone che da Venezia poi si sia diffusa in tutte le corti della penisola e nel resto del continente. I formaggi erano prevalentemente di pecora e capra, in quanto i bovini domestici venivano usati per i lavori nei campi, l'unica eccezione era il "grana" (poi divenuto grana padano) la cui invenzione è attribuibile ai monaci cistercensi che inizialmente lo chiamarono "caseus vetus", e proprio nell'epoca in cui vissero i Templari ne aumentarono la produzione edificando i primi caseifici. Mentre nelle taverne i cibi erano molto speziati e salati (per insaporirli, conservarli e riciclarli), quelli consumati dai Templari erano più freschi e sobri nel modo di cucinarli e proporli, e quindi si suppone fossero anche più facilmente digeribili. Rimane un mistero ancora oggi il perché i Templari in Terra Santa soffrissero di epistassi, anche se si presume fosse un disturbo correlato all'alimentazione, si sospetta potesse trattarsi di un progressivo seppur non letale avvelenamento, magari nel tentativo di indebolirli e renderli meno temibili in battaglia ... Ipotesi non peregrina, se si considera che a tutte le incombenze, la manutenzione ordinaria, ai servizi "logistici" e domestici, ecc., era addetto personale esterno, assunto dalle località dove erano insediati, e solo in misura minore si dedicavano membri dell'Ordine del Tempio. claudio martinotti doria

Fonte: http://www.panenostro.com/il-pane-dei-cavalieri-templari/


 
Il pane dei Cavalieri Templari


Nelle tante storie, che affascinano il mondo dei Templari, non potevano certo mancare le tracce del pane nell’alimentazione quotidiana.
Questi soldati, riconoscibili per la loro sopravveste bianca, su cui in seguito fu aggiunto il ricamo di una croce rossa sulla spalla assumendo infine grandi dimensioni sul torace o sulla schiena, fu uno dei primi e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medioevali. Fondato da cavalieri cristiani intorno il 1118-1119, dandosi il compito di proteggere i luoghi sacri cristiani e i pellegrini che accorrevano per visitarli, i templari avevano un vero manuale di vita che ne codificò anche l’alimentazione, regole scritte in manuali, divise in articoli da rispettare. L’articolo X stabiliva“Tre volte a settimana vi sia sufficiente di rifocillarvi di carne, a meno che non cada il giorno di Natale, di Pasqua, la festa di Santa Maria e di Tutti i Santi, perché il troppo mangiar carne guasta la salute del corpo”.
Molto probabilmente per questo motivo e anche per le calde temperature di quel tempo in Terrasanta, l’uso della carne venne limitato, dando ampio spazio al pesce.
Nella dieta quotidiana dei Templari non mancavano nemmeno uova, formaggi, legumi, verdura e frutta. Il posto d’onore, nell’ alimentazione quotidiana dei Templari, spettava al pane che sempre veniva servito a tavola. La Regola, manuale di vita dei Cavalieri Templari, ne codificò anche l’alimentazione. Il pane, aveva un significato molto preciso e importante, come espresso anche nell’articolo XV : “Sebbene il premio della povertà, che è il Regno dei Cieli, si debba senza dubbio ai poveri, a voi tuttavia, ordiniamo di dare ogni giorno al vostro elemosiniere la decima parte del pane”.
Da qui, tali razioni, venivano distribuite ai bisognosi per le strade delle città.
I templari mangiavano durante l’anno, due tipologie di pane: il pane bigio, fatto con farina di grano e di segale veniva consumato nei giorni quotidiani, e il pane bianco, esclusivamente fatto con farina bianca, veniva mangiato nei giorni festivi.
I pasti dei Cavalieri erano consumati nel refettorio, su lunghe tavole ricoperte da tovaglie bianche, tranne il Venerdì Santo, quando in segno di umiltà, mangiavano sul nudo legno, seduti uno di fronte all’altro, ognuno con la sua scodella di corno o di legno, il calice quotidiano che era diverso da quello dei giorni di festa, un cucchiaio e un coltello.
I Cavalieri Templari mangiavano in silenzio, ascoltando una lettura sacra, niente andava sprecato e tutto doveva essere tagliato o spezzato in maniera decorosa poiché gli avanzi spesso venivano dati ai poveri, una regola che non valeva solo per il decimo del pane.

lunedì 16 luglio 2012

Al 30° convegno di studi Templari della L.A.R.T.I. Simonetta Cerrini terrà un Lectio Magistralis



XXX Convegno di Ricerche Templari - Cesenatico 2012 




 


Sabato 8 settembre 2012

9,30 - 10,00 - Saluto delle Autorità e della Presidente L.A.R.T.I.
10,00 - 10,45 - Loredana Imperio: Robert de Craon: secondo maestro e legislatore del Tempio
10,45 - 11,15 - Enzo Valentini: La marineria templare

11,15 - 11,30 - coffee break
11,30 - 13,00 - dott.ssa Simonetta Cerrini: Lectio magistralis

Solo per Soci:
13,00 - 15,00 - intervallo di pranzo
15,00 - 19,30 - visite culturali
19,30 - 20,30 - a disposizione dei Soci
20,30 - 23,00 - cena sociale

Domenica 9 settembre 2012

9,30 - 10,00 - Sergio Sammarco: I Templari visti dagli Arabi. Rapporti fra Templari e Arabi in Terrasanta.
10,00 - 10,40 - Vito Ricci: Nuove scoperte e ipotesi sulla presenza templare a Ruvo di Puglia
10,40 - 11,10 - Fabio Serafini: Falsi ed inesattezze nella ricerca templare
11,10 - 11,25 - coffee break
11,25 - 11,55 - Anna Maria Caroti: Templari da favola. L’Ordine del Tempio
                                          nei romanzi e nell’epica medievale dal XII al XIV secolo
11,55 - 12,35 - Vito Ricci: Province e maestri provinciali templari nel Mezzogiorno d’Italia
12,35 - 13,00 - chiusura del Convegno